Il diavolo e l’acquasanta ai Fori Imperiali

benedizione
(mezzi a motore schierati sui Fori Imperiali domenica 10 marzo 2013, ore 12. In mezzo, un drappello di facinorosi ciclisti. ph @stefano dell’accio)

Prendete una domenica di blocco del traffico, evento già assurdo di suo (il traffico andrebbe bloccato mercoledì, o insomma uno dei giorni lavorativi; ma vabbe’). Aggiungete l’esistenza pro tempore di un’area, quella dei Fori Imperiali, pedonalizzata solo la domenica, invece di essere interdetta ai veicoli privati ogni istante di tutto l’anno solare. Mescolate i due elementi e cosa vi ritrovate davanti?

No. Non una bella via animata da persone che passeggiano, pattinano o pedalano, o stanno semplicemente ferme a godersi aria finalmente pulita nell’area archeologica più importante del mondo occidentale. Vi ritrovate davanti Sua Maestà l’Assurdo: una benedizione religiosa (cattolica, nel caso di specie) delle automobili e dei mezzi a motore, patrona Santa Francesca Romana, in piena zona pedonale e archeologica. Il sacro atto è religiosamente normato qui.

Sì, lo so che non mi potete credere, ma è vero. E scongiuro tutti di credere alla verità di quanto a breve vi racconterò, perché la cosa è ancora più assurda di quanto vi abbia detto finora.
Dopo un momento di iniziale shock per l’incredibile esistenza di una benedizione delle automobili, con tanto di banda, guardie e l’indispensabile prete, alcuni attivisti romani di #salvaiciclisti si riprendono e organizzano, per l’indomani della benedizione, un blitz con lo striscione storico (peraltro esposto anche durante un Angelus del papa ora in pensione; icona quindi non nuova a esposizioni di questo tipo); l’idea è di presentarsi di fronte all’assurda compagine dal sapore nettamente medievale che stava per effettuare il tribal rito.
Schieratisi i nostri bravi, che succede? Pronte e leste, le guardie come un sol uomo s’allertano e s’avvicinano al gruppo dei facinorosi, imponendo la loro autorità -per una volta senza manganellate, Deo gratias- per far sparire il blasfemo striscione con la scritta  #salvaiciclisti e allontanare i suddetti facinorosi.
Motivazione? “Oggi è giorno di festa”. A nulla valsero le dichiarazioni spontanee dei malcapitati, che asserirono trattarsi di uno striscione senza offesa veruna, e recante messaggio di pace e armonia. Alla canaglia fu replicato prontamente dai buoni tutori: “lo striscione è polemico”. Lascio a voi, gentile pubblico, ribaltarvi dalle risate o dal pianto, a seconda della vostra propensione. Aggiungo solo un altro paio di dettagli.

1) Malgrado il giorno di blocco dei veicoli a motore (che, come sapete, a Roma è già di per sé una simpatica boutade a cui possono credere solo eventuali boccaloni di passaggio ma non certo i romani), alla benedizione e al suo regolare svolgimento senza stupidi intralci come un giorno senz’auto ci ha pensato l’Aci, offrendo ecumenicamente a tutti il modo per aggirarla: semplicemente scaricando un apposito tagliando preparato per la santa occasione. Come vedete dalla foto, non v’è alcun veicolo privato a presenziare alla cerimonia. Non possediamo la cifra di tagliandi scaricati, ma fosse anche uno solo, questo non è presente. Tendiamo a credere che comunque fossero molti più di uno. 

2) La benedizione è verso mezzi che, non ce ne voglia Santa Romana Ecclesia, sono la causa di 4.000 morti all’anno, di questi 871 tra pedoni e ciclisti. Come dire: più che benedizione è assoluzione per i peccati commessi, tramite aspersione di acquasanta. E, visto l’allontanamento delle potenziali vittime della carneficina stradale, se ne desume che costoro hanno l’imperdonabile peccato di non fare male a nessuno, mai, e semmai di recare intralcio al regolare svolgimento del traffico veicolare con i loro corpi maciullati dal’inesorabile mezzo.

Ps: negli stessi giorni dalla perfida Albione, che ha rifiutato secoli fa la Vera Fede, ci giunge questa notizia che riguarda Londra. Domenica a  Roma, invece, secondo quanto affermato da una delle guardie accorse in difesa della santa riunione, sono state le stesse autorità cittadine a chiedere l’allontanamento del gruppo di ciclisti. Lo stesso tutore dell’ordine, in pieno stile italico, ha anche affermato di essere d’accordo con le ragioni del gruppo #salvaiciclisti.

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