Persi per strada

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Molti mesi fa, all’inizio della campagna #salvaiciclisti, preparammo un documento poi mai utilizzato, intitolato “Persi per strada – Artisti, letterati, musicisti di cui non abbiamo più potuto godere a causa di scontri stradali”. L’idea era quella di mostrare semplicemente, con un elenco e pochissime righe biografiche, la perdita collettiva dovuta all’infame situazione determinata dall’avvento della motorizzazione incosciente e senza limiti. Si voleva dare a chi non ha sensibilità sufficiente da comprendere quanto sia irrevocabile la perdita di una vita, di chiunque si tratti, prima del tempo naturale -e per un motivo così ignobile-.
Ieri è morto a causa di uno scontro frontale Giuliano Gemma, che io ricordo essenzialmente per un film, “Arrivano i titani”, uno dei peplum dell’epoca dei film mitologici. Da bambino ero ghiotto di mitologia greca e romana, il film lo ricordo abbastanza bene, e il giovane titano, il meno forte di tutti i suoi fratelli ma il più intelligente, mi affascinava anche perché riuscì a rubare un mucchietto di folgori a Zeus.
Magari non sarà stato un grandissimo attore, o artista in senso lato, ma alla sua figura mi ero affezionato decenni fa. Oggi lo saluto mettendolo anche nella triste lista dei persi per strada, che allego parzialmente qui sotto.

 

  • Albert Camus Mondovi 1913 – Villeblin 1960. Filosofo, letterato, drammaturgo. Autore di una ventina di opere tra romanzi, saggi e pamphlet politici, premio Nobel per la letteratura nel 1957. Muore a 47 anni insieme al suo editore, Gallimard, centrando un albero con la macchina di quest’ultimo. La sua aspettativa di vita non era lunghissima (aveva la tubercolosi) ma avrebbe continuato a stupire il mondo con il suo originalissimo pensiero.

  • Italo Svevo (Aron Hector Schmitz), Trieste 1861 – Motta di Livenza 1928. Scrittore e drammaturgo. Autore di oltre 30 opere tra romanzi e pièces teatrali. Tornando con la famiglia da Bormio resta coinvolto in uno scontro e viene dichiarato morto in ospedale. Lascia incompiuta la continuazione ideale della “Coscienza di Zeno”.

  • Roland Barthes, Cherbourg 1915 – Parigi 1980. Saggista, critico letterario, linguista, semiologo. Viene travolto da un furgoncino a Parigi mentre esce dal Collège de France. Molti testi postumi vengono pubblicati grazie agli appunti e alle registrazioni dei suoi allievi. Philippe Noiret lo ha interpretato in un film.

  • Jackson Pollock, Cody 1912 – Long Island 1956. Pittore, massima espressione dell’action painting. L’11 agosto 1956, ubriaco come al solito, si schianta con la sua macchina. Con lui la sua amante, sopravvissuta, e un’amica, morta anch’essa.

  • Alexandros Panagulis, Glifada 1939 – Atene 1976. Rivoluzionario, politico, poeta e eroe nazionale greco. Muore in un incidente dalla dinamica oscura, l’inchiesta ufficiale lo attribuì ad un suo errore, altri tra cui al sua compagna, Oriana Fallaci (che lo rese protagonista del suo romanzo “Un uomo”), sostennero che fu speronato da due grosse automobili.

  • Gesualdo Bufalino, Comiso 1920 – Comiso 1996. Scrittore, insegnante per tutta la vita. Morì nella strada tra Comiso e Vittoria mentre stava andando a trovare la moglie. Restano due capitoli di un nuovo romanzo.

  • Eddie Cochran, Albert Lea 1938 – Londra 1960. Musicista, uno dei padri del rockabilly. Alla fine di un tour in Inghilterra, Cochran si schianta su un palo della luce con il basamento in cemento insieme ad altri compagni a bordo di un furgone. Pare che negli ultimi giorni fosse preoccupato di morire.

  • Rino Gaetano, Crotone 1950 – Roma 1981. Musicista e cantautore. Una notte di giugno verso le 4, pare per un collasso ma il camionista che se lo trovò di fronte sostenne che si fosse prima accasciato di lato poi ripreso, la sua automobile finì nella corsia opposta. Morì al Policlinico, che non aveva un reparto per craniolesi, dopo una notte in cui non si riuscì a trovare un posto in cinque ospedali romani. 

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