Oggi sono andato a ritirare da Italposte (via Ostiense 160/E) la risposta del sindaco di Roma alla richiesta di pedonalizzazione di via Urbana, presentata il 15 gennaio 2015 (e la cui risposta, per legge, doveva pervenire entro marzo: ma vabbe’). Sappiamo tutti come sia andata a finire, e ovvero con una soluzione di merda che lascia transitare ancora le automobili in una delle vie più antiche e piccole della Suburra e quindi di Roma e quindi del mondo, al contempo confinando i pedoni in un angusto corridoio.
Sopra potrete apprezzare la schizofrenia che impera, a quanto pare in Campidoglio. Dopo aver notato la preziosità dell’area, si salta improvvisamente alla salvaguardia del passaggio (e della sosta, ma non viene messo nero su bianco) della veicolarità privata.
Nell’ultimo capoverso il capolavoro di marziano autismo, o forse sordità, o forse mancata comprensione: la scelta del comune, secondo la missiva firmata Ignazio Marino (scrivetegli per fargli sapere cosa ne pensate, l’account twitter è @ignaziomarino), sarebbe stata condivisa dalla delegazione dei proponenti.
Oltre a essere totalmente falso (e forse sarebbe il caso di querelare il sindaco) è soprattutto una beffa. O un refuso dovuto al suo essere gaffeur di portata mondiale? No, temo proprio che sia una scelta voluta e che si prova ad attribuire parzialmente a chi proponeva tutt’altro.
In questo stesso blog, prima di Mafia Capitale, difendevo Marino ai tempi della Panda rossa -non so se ricordate-. Ribadisco quanto ho scritto allora, ma alla definizione del personaggio come “secchione alla guida di una classe di coatti” aggiungerei pure un aggettivo a scelta tra “sordo” o “autistico“. Senza offesa ma mi sembra proprio che ci sia una patologia nell’uomo.