Noi e Kotiomkin

kotiomkin

 

Accade che l’ennesimo idiota eserciti il suo coattume su chi pensa che sia debole.
Accade anche che che il presunto debole, che lo è solo perché per ora minoranza e perché non protetto da lamiera, reagisca.
Abbiamo reagito.

La reazione è stata sputtanare questo cretino, soprattutto su Twitter (qualcuno ha anche provato un dialogo con l’idiota, ricevendo appunto indietro idiozia, cosa abbastanza plausibile: forse nessuno ricorda il vecchio detto dei primi programmatori di computer, “GiGo“, acronimo per Garbage in, Garbage out: cioé se immetti monnezza nei processori, quelli monnezza ti tirano fuori. Vale anche per gli umani).
Insomma ne nasce l’ennesimo flame digitale, niente di che.
Viene messa in mezzo -da me, che sono un uomo vendicativo– anche Radio Rai 1, che ospita un programma di chi fa la cosa chiamata Kotiomkin, ovvero un programma di satira. Oltre al cretino, viene sputtanata anche l’esperienza detta Kotiomkin; e gli schizzi di merda, dolosamente e con cura, raggiungono visto che ci siamo il primo canale radio della Rai.
[ps: lo rifarò, se del caso]

Ed è dunque con piacere, visto che ai coatti come Esposito e questi rispondo SEMPRE con ceffoni, che pubblico un messaggio che interpreto come di scuse da parte di uno degli amministratori della pagina Kotiomkin: lo merita, anche per far capire a chi legge che il silenzio è solo delle vittime, non degli innocenti. 

Buongiorno, sono uno degli amministratori di Kotiomkin, e sono un ciclista, e viaggio quasi esclusivamente su piste ciclabili. Ma sono anche un guidatore d’auto, e viaggio solo su strada. E anche un pedone, e cammino solo sui marciapiedi. E ogni volta che cambio ruolo cambio il punto di vista. Da pedone mi incazzo con gli automobilisti, da automobilista mi incazzo con i ciclisti, da ciclista mi incazzo con i motociclisti… La battuta voleva sottolineare quanto lontana è la cultura italiana rispetto a quella europea andando a toccare un pensiero che facciamo tutti quando siamo in macchina. Era riferito ai ciclisti della domenica, gli sportivi dilettanti, non certo a chi sceglie la bici come mezzo in città. Non lo confessiamo magari, ma quel ‘come cazzo è che i ciclisti devono viaggiare in branco occupando tutta la carreggiata?’ lo abbiamo pensato tutti. Ringrazio Samuele, che nei commenti ha spezzato una lancia per Kotiomkin. Sapete bene anche voi che la convivenza sulla strada tra auto e bici è, in Italia, difficilissima. C’è molto da fare. Molto si sta facendo, ma non basta. La nostra era una battuta ‘ignorante’ come puo’ essera la meschinità di Fantozzi. Mica la pensiamo così davvero. Siamo una pagina tra la denuncia e l’ironia, scusateci se abbiamo mancato il bersaglio. Voi, ho visto, fate un buon lavoro. Grazie. PS: Sono un grafico e mi ha addolorato davvero leggere del vostro amico Luca.

 

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