Come fu che mi ritrovai, inconsapevole, a sostenere le Olimpiadi a Roma

oligrab

Seguitemi in questo discorso e cercate di perdonarmi, ché sto vomitando bile da ieri e magari mi spiego male.

Come chi mi legge saprà, da qualche tempo nella Roma che vorrebbe riagganciare la modernità stradale -dunque la Roma dell’attivismo ciclistico- si parla e ci si dà da fare anche per il Grab, il Grande raccordo anulare delle biciclette, un’evoluzione del Gsa (Grande sentiero anulare) di Marco Pierfranceschi, cicloattivista di lungo corso ed esperto di sentieri e tratturi dell’Urbe. Qui trovate una storia di come siamo arrivati al Grab.

Allo stesso tempo, nei piani alti di questa città, si progetta da tempo di fare le Olimpiadi del 2024 a Roma. La candidatura è ufficiale eccetera.

Va da sé che gente che aspira a un alleggerimento dei carichi che gravano sulla propria vita e su questa sventurata città (si pensi solo all’immane truffa della Metro C) vede come il fumo negli occhi e grandinata in testa l’ipotesi di un nuovo sacco di Roma derivante dall’altissimamente probabile applicazione della criminalità endogena dei costruttori romani (al netto delle mafie e dell’inabissamento quasi certo di quote di fondi pubblici in tasche partitiche. E vabbe’, diciamo per ora transeat). Recentemente si è anche lanciato in un’intemerata su ciò, sulle pagine dell’Espresso, il sindaco licenziato di Roma, Ignazio Marino. Leggete quell’intervento prima di proseguire la lettura di questo post. 

Fatto? Bene. Capirete ancora di più quanto sia necessario, non solo per motivi banalmente di amore per la città ma proprio per un certo anelito alla salute fisica e mentale pubblica, che per gente come quella di cui mi onoro di far parte (leggerezza, eticità, buone pratiche, impatto il più possibile vicino a zero e blablabla) pensare di sostenere le Olimpiadi a Roma, capitale del criminodromo chiamato Italia, sia impossibile.

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(murale ad Amburgo che spiega per bene ai cittadini il significato di “Olimpiadi qui”. Foto di Luigi Mazza)

Ieri, improvvisamente, l’altissima prova di dadaismo negativo che mi ha fatto rivoltare la panza: pare che nel dossier delle Olimpiadi ci sia anche ‘sto Grab benedetto. 

Quindi io -e quelli come me- mi trovo praticamente impegolato, senza saperlo, nel prossimo furto ai danni della collettività. Così, al volo. Senza neanche capire come sia potuto accadere. Senza possibilità di dissociazione, se non con questo post.

Senza controllo o avvisaglia o possibilità di parola. Imbavagliato e non so perché.

Non mi aspetto smentite e sospetto di essere caduto in una trappola lungamente preparata.

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