Tanto per ricordare cosa intendiamo per condivisione dello spazio, è stato aggiunto al pittogramma della bicicletta il sostantivo love (in inglese magari lo capiscono pure i visitatori occasionali di Roma). Qui un recente intervento spontaneo nel tunnel di Santa Bibiana, la cui prima apparizione risale al 30 novembre 2014 e la cui sistemazione ufficiale, decisa dopo mesi di inutili minuetti, stop and go, ribaltamenti vari ancora non è iniziata anche se sappiamo che l’appalto è stato assegnato.
Amore per questa città oggi puttanona e coatta che fu anche nobile e faro per tutti, ed è ridotta al lumicino da chi ci vive. Amore per un futuro possibile che altrove è già presente, per un possibile (lavoriamo intensamente per farlo sentire dovere) collettivo. Ogni intervento per scardinare il sistema autocentrico deve essere letto in questa chiave, e mi auguro (anzi chiedo) che ogni futuro intervento spontaneo sia accompagnato dal rafforzativo love.
Lo sottolineo ancora una volta: Roma deve diventare ciclabile, con ogni mezzo etico necessario. Prima è, meglio è per tutti.