La giovane donna in foto è Viola, 16 anni, e sta tornando a casa dopo essere stata a scuola. L’ho fotografata mentre arrivava dove abita, e coglierla è stato abbastanza difficile anche se viviamo insieme. Sono suo padre.
Viola ha scelto quest’anno, in totale autonomia dai genitori, di andare a scuola in bici: lei e la sua amica Gaia hanno deciso che invece d’inzepparsi nel 64 (il famoso autobus che a Roma porta da Termini a santoPietro,) o nelle altre alternative che mi dicono sempre e non ricordo mai, adesso tagliano corto e da qualche giorno vanno a scuola in bici Pare che ci siano anche motivazioni etiche e movimentiste ma non saprei dire, non sarei ufficialmente informato se non di terza o quarta mano. Comunque arrivano in tempo e senza affanno, dicono.
Nel caso di specie mi fa piacere che Marchesana, la bici dedicata a Viola e che è sorella della bici di sua sorella Greta (Tonnarella, la storia si trova qui) dopo qualche anno dalla sua composizione per mano mia finalmente abbia preso vita. Paradossalmente nello stesso periodo, quasi gli stessi giorni, in cui per la prima volta Greta andò su Tonnarella.
Si tratta della bici davvero sorella di quella di Greta, trovata anch’essa semidiroccata in Sicilia, vicino alla nostra casa di famiglia, ma in direzione opposta; vicine ma opposte, siciliane di abbandono ma lombarde di costruzione, in ogni caso parenti strettissime e tuttavia diverse. Roba di anni fa, anni.
[Bene – Stacco – Pausa]
E adesso Viola va a scuola in bici. Nei primi anni del 2000 ho cominciato ad attivarmi perché la mia generazione e quelle successive potessero muoversi in bici senza essere cretinamente uccise dall’insana motorizzazione italiana.
Non è ancora così ma la generazione dopo, vedo, si sta attivando, e credo che sia anche grazie all’esempio di parte di quella precedente; ma in realtà non m’importa.
Probabilmente è il classico caso delle buone idee che hanno le gambe lunghe: si vedrà.