In un mondo che ha paura della sobrietà splende la lezione di Mujica

La vita e la morte di José “Pepe” Mujica sono state prese poco sul serio, anzi molto sottogamba, dalla massima parte degli umani, appartenenti a una società costruita intorno allo spreco. E’ stato abbastanza avvilente vedere i tagli bassi dei quotidiani dedicati alla scomparsa, il 13 maggio, dell’ex presidente dell’Uruguay, con qualche lodevole eccezione come il manifesto e il Domani. Durante il suo incarico al vertice del paese era stato subito descritto come “il presidente povero”, accettabile sintesi giornalistica in un contesto che non riesce proprio a capire cosa, effettivamente, sia la sobrietà. Meno accettabile se si pensa che la povertà sia essenzialmente dolore e disagio continui in varie gradazioni, mentre la sobrietà porta al lato opposto dell’emozionalità e dell’appagamento esistenziale. Chi come noi in bici ha scelto quella strada ha ben presente la differenza: ci muoviamo e viviamo in una società -ostile- non costruita bensì allevata per trovare soddisfazione nel consumo, mentre la sobrietà ti riequilibra e si gode parecchio non con poco ma con il senso di ciò che si fa.

Suggerisco di pensare anche alla lezione di Mujica, che ha svolto l’intera sua vita ragionando sul senso di ogni cosa, e per un tratto ha svolto anche la funzione di presidente di un paese. Un altro foglio meritorio in occasione della sua morte è stato il fu Espresso, oggi rifugiatosi nell’online dopo essere stato di fatto strangolato dall’editore, che ha pubblicato stralci di un documentario in cui appariva anche Pepe, “Humans” del francese Yann Arthus-Bertrand, 2015. “Contadino per guadagnarmi da vivere nella prima parte della mia vita, in seguito mi sono dedicato alla lotta per cambiare la società. Adesso mi trovo in un’altra tappa, sono presidente. E domani, come qualsiasi altro uomo, sarò un cumulo di vermi e scomparirò”. In carcere per anni “ho avuto molto tempo per riflettere e ho scoperto questo: o siamo felici con poco, perché capiamo che la felicità è dentro di noi, oppure non otterremo niente. Ci siamo inventati una montagna di consumi superflui, bisogna ininterrottamente comprare, gettare, comprare, ma quello che stiamo sprecando è tempo della nostra vita. E l’unica cosa che non si può comprare è la vita”.

Contro un uomo che pensa e vive così qualsiasi potentato diventa inerme, e la cosa spaventa così tanto che l’unica contromisura possibile è buttarla in ridicolo: il presidente povero.

L’esempio: il suo paese è piccolo e non ha un aereo presidenziale. Invece di questo ha fatto acquistare un elicottero attrezzato per esigenze mediche, l’ha collocato al centro del paese per avere un pronto soccorso volante veloce in caso di emergenze. “Si può vivere con molta più sobrietà e allocare risorse per cose davvero importanti per la società. E questo è il vero senso della democrazia che si è perso nella politica”.

Ps: andate a votare per i referendum. Anche questo è cura della casa comune, come Mujica insegna.

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