Roma è ferma

Roma è ferma, statica. “A Roma non succede mai niente”, ci diceva Mario Monicelli durante le nostre chiacchierate in vineria.
Chiunque abbia governato questa città sa che la maniera migliore per stare in alto sulla collina è non fare assolutamente niente. O meglio, fare qualcosa che sembri qualcosa. Ultimamente abbiamo avuto feste, iniziative culturali, qualche timido accenno alla costruzione di cose che non siano case. Tipo percorsi nuovi per il trasporto pubblico di massa. Si ostinano a farlo sottoterra dove è pieno di lapidi del passato, non si azzardano a farlo sopraelevato per paura degli strali dei difensori del paesaggio di questo enorme cimitero della modernità, lo fanno acquistando enormi autobus costruiti dall’unica industria nazionale.
Altrove le città cambiano, cambiano anche in forme così rapide e pazzesche.
Anche a Roma c’è gente che si muove e modifica la città, almeno nel loro modo di spostarsi. Sono i ciclisti urbani quotidiani.
Le donne e gli uomini che hanno scelto la bicicletta come mezzo di liberazione personale si ritrovano nelle critical mass. Stampano volantini, disegnano stencil sui muri la notte, a volte si autorizzano a lavorare –sempre la notte- sulle strade per disegnare piste ciclabili abusive. Aprono officine spontanee, quasi secrete (non segrete: ma l’effetto è lo stesso visto che il tipo medio romano ancora sogna fesserie come ferrari o porsche), dove si aggiustano o costruiscono biciclette.
Roma è una vasta puttana, bellissima e aperta a tutto per soldi ma non per amore, ratta ad accoglierti e fulminea nello scordarti. E malgrado ciò, noi ciclisti urbani continuiamo ad avere la debolezza di amarla, la voglia di cambiarla. Come il più cretino dei clienti di una puttana che ahilui si innamora. L’amore, come i più fortunati hanno provato più volte, è ingovernabile tanto quanto un maremoto.
Ora Roma è puzzolente, gonfia di lamiere, sembra un enorme parcheggio. Chi la ama ancora deve avere la forza di cambiare: come primo passo non usate la macchina. Il resto viene da sé. Questa città tornerà ad essere amabile da tutti, non solo dagli ostinati.

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