Pd romano e ciclabili: una lezione di svicolamento online

 

Si parla di ciclabilità e mobilità alternativa a Roma nel 2021 e il Pd romano rispolvera “la cura del ferro”, copyright Walter Tocci, 1996. Riassumo: la settimana scorsa pubblico un appello al nuovo segretario del Pd, Enrico Letta, per invitarlo a chiedere al partito romano di smetterla di rompere le balle alle ciclabili solo perché le fa un partito concorrente. La cosa solleva un certo dibattito. Il blogger di “Vita a due ruote” organizza una diretta facebook invitando anche il segretario del Pd romano, Andrea Casu, 40 anni.

La notizia positiva è che Casu accetta. Tutti sanno lo stato, armonioso come una guerra mondiale, dei rapporti tra maggioranza e opposizioni nella capitale. Non avrei scommesso un euro su un incontro, anche online, tra un un 5 stelle romano (Enrico Stefàno) e Casu sulla ciclabilità, con la Fiab locale e me per l’utenza. Ottimo, forse si riesce a trovare un varco nella feroce lotta partitica locale e appunto smetterla di rompere le balle per altre esigenze a chi vuole muoversi in bici.

La cosa non è riuscita. E’ andata online una vera lezione di sfuggevolezza estremamente interessante nella sua perfezione. In 45 minuti di dibattito non una sola parola, tranne “Grab” che è una ciclovia turistica, è stata pronunciata in merito alla ciclabilità dal segretario romano. Al termine della cosa non ci avevo capito un tubo. Ho dovuto sentire la registrazione e mi sono fatto assistere dalla mia famiglia più il ragazzo di una figlia chiedendo loro di scrivere cosa ne avessero capito. Gioele, 19 anni: “ha voluto aggirare ogni domanda che gli è stata posta, non andando a definire punti da cui partire”. Viola, 19: “non è sceso nel particolare, non si è esposto, troppo inconsistente, non si è capito il suo punto di vista”. Greta, 23: “tante belle parole ma niente di davvero concreto. Forse non si voleva esporre troppo in diretta su cose interne al partito”. Evito di riportare l’opinione della mia signora.
Opinioni che riflettono da vicino considerazioni simili nei commenti alla diretta, depurando quelli che voglio evitare ovvero i tifosi di partito.

Andrea, che ringrazio veramente per essersi esposto in un momento particolarmente incerto e arroventato da anni di polemiche sul punto, è stato più sfuggente di un’anguilla. Ho cercato a lungo di trovare un filo conduttore del pensiero del Pd romano, credo di averlo trovato e ho capito che ci doveva essere un equivoco ontologico, di fondo. Ha espresso diverse volte la parola “intermodalità” e a un certo punto riesuma il concetto datato 1996 e lanciato dall’allora vicesindaco di Rutelli, Walter Tocci, della “cura del ferro”. Ho capito che non parlavamo la stessa lingua quando è stata espressa la necessità di “chiudere l’anello ferroviario” alle automobili, ovvero non farle entrare in città, e lui si è detto d’accordo nel chiudere l’anello intendendo la ferrovia intorno a Roma, e non cacciare le auto. Cosa su cui in Europa si vincono le elezioni. Chissà che ne pensa Letta, che ha vissuto nella Parigi di Anne Hidalgo.

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