Lettera di Pio La Bici a #salvaiciclisti

Ricevo questa lettera dal nostro leader unico, al momento in clandestinità ma pronto a guidare la rivoluzione del 28 aprile, Pio La Bici. Il mio dovere ora è pubblicare le sue parole: leggetele.

 

“Sarò chiaro.
Stanno tutti saltando sul carro prima della manifestazione di Roma, cercando un passaggio gratis.

Non deve essere così.
Se, come credo, sarà una manifestazione epocale, non bisogna fare gli amiconi, non bisogna farsi prendere dalla gioia.
Se saremo tanti in strada non perdiamo la testa: non abbracciamo chiunque.
Dovremo cercare di essere sereni come eravamo prima che esplodesse questa meraviglia che abbiamo costruito per istinto e forza d’animo e anni di scelta consapevole.

I nostri occhi devono vedere chiaro: come se nulla di tutto ciò accadesse.

Si avvicineranno. avranno sorrisi. scambieranno sguardi d’intesa, carichi di intensità posticcia. Sappiatelo. Faranno così.
Il nostro compito è ora mantenere equilibrio e consapevolezza.
C’è un movimento che, assurdamente e a totale insaputa dei suoi promotori, ha scatenato un vespaio. Ora questo vespaio sciama, e sciamerà. C’è gente che vuole governarlo. Che vuole gestirlo. Che ne vuole trarre giovamento. Che non ha idea di cosa si stia dicendo.
Io voglio silenzio da parte di costoro.
Io pretendo silenzio da parte di costoro.
Vi stimolo a considerare l’eccezionale momento che sta per scaturire.

Abbiate tutti gli occhi limpidi. Se vi capiterà di piangere godetene dopo e nel frattempo non perdete equilibrio e compostezza.

Sarà una giornata incredibile ma non conta niente se poi non si cambia davvero la strada. Il nostro unico obiettivo è quello, poco importa il successo di oggi, deve essere ricostruito il domani rubato da decenni.

Tutti a Roma il 28 aprile, alle 15 esatte ai Fori Imperiali l’Italia cambia strada. “

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