convocazione generale

CONVOCAZIONE DEGLI STATI GENERALI DELLA CICLABILITA’ ITALIANA

Reggio Emilia, 5-6-7 ottobre 2012

 

L’Italia ha un ritardo enorme e colpevole nella costruzione di una mobilita’ urbana efficiente. Noi italiani abbiamo perso decenni di crescita civile a causa della scelta sciagurata e monopolista dell’automobile come mezzo di spostamento personale privilegiato, persino nelle nostre citta’.

 

Oggi ne paghiamo le conseguenze in termini di morti e feriti in strada, aria avvelenata, citta’ non piu’ a misura umana e vivibili come da sempre il nostro paese ha saputo costruire, bambini confinati tra casa e scuola, vecchi in costante pericolo. Questa condizione deve cambiare con la massima urgenza.

 

Urgenza resa visibile, tangibile il 28 aprile 2012 a Roma: su iniziativa del movimento spontaneo, popolare e orizzontale #salvaiciclisti, decine di migliaia di persone si sono concentrate sui Fori imperiali per proporre con forza un concetto semplice: l’Italia cambi strada, a favore della bici. Gli Stati generali della mobilita’ ciclabile saranno l’occasione e il momento di tradurre in azioni concrete quell’esigenza, oggi dilagante nella societa’ e ancora sottovalutata dagli amministratori.

 

Con la convocazione degli Stati generali della ciclabilita’ intendiamo cambiare la mobilita’ del nostro paese. Oggi subiamo un’immobilita’ che si replica in ogni aspetto della nostra vita civile e che deve essere dovere di adulti sgretolare. L’ appuntamento di Reggio Emilia sara’ dedicato esclusivamente alla mobilita’, uno dei principali aspetti che qualificano il grado di civilta’ delle societa’. Il fulcro di questo incontro sara’ il miglioramento dello spostamento individuale su bicicletta e le azioni per renderlo efficace senza pericolo, come gia’ accade in altri paesi europei; e l’interazione di questo con il trasporto pubblico locale, oggi in Italia lasciato cadere e invece tessera fondamentale del mosaico civile che deve essere ricostruito.

 

Per tre giorni, su invito di tre soggetti diversi come il movimento #salvaiciclisti, la Federazione italiana amici della bicicletta e Legambiente, uniti dall’urgenza comune di cambiare le strade italiane, si discutera’ sulle azioni da intraprendere perche’ l’Italia e le sue citta’ tornino ad essere luoghi vivibili e a misura umana.

 

Gli Stati generali produrranno un Libro di impegni per le amministrazioni di ogni livello. Saranno tre i livelli di azione proposti: misure a breve periodo/costo zero; a medio periodo/costo lieve; a lungo periodo/costo piu’ alto. La sottoscrizione del Libro verra’ considerata un impegno per le amministrazioni attuali e future.

 

I tre soggetti proponenti devono essere intesi come i committenti di un’esigenza non piu’ rinviabile, ovvero la convivenza pacifica sulle strade delle citta’ italiane, oggi in stato di sostanziale abbandono a se’. A intervenire verranno chiamati amministratori di ogni livello, locale regionale e nazionale; esperti di mobilita’ sostenibile italiani e stranieri; uomini e donne convinti che la necessita’ di cambiare la viabilita’ del paese sia non piu’ rinviabile.

I dati sono noti. L’Italia e’ il paese di questo piccolo continente con la massima densita’ di automobili: 36 milioni di auto, il 17% del parco circolante in Europa, a fronte di una popolazione che assomma il 7% di quella europea. Il traffico mangia l’1% del pil. Gli scontri stradali mietono migliaia di morti e centinaia di migliaia di feriti. Il rapporto tra trasporto pubblico e  trasporto privato a Roma è 28 a 72, a Londra è 50,1 contro 49,9, a Parigi 63,6 contro 36,4, a Berlino 66 contro 44, a Barcellona 67 contro 32. In Italia Irisbus, l’unica fabbrica di autobus, e’ stata recentemente chiusa, in totale controtendenza con il resto d’Europa. L’ultimo dato disponibile sulle vendite di automobili registra un -24%. Le spese legate al possesso di un’automobile sono circa un terzo del reddito medio famigliare, dato in crescita in presenza di un abbassamento del potere d’acquisto altrettanto in crescita..

E’ chiaro che il paese e’ maturo per un cambiamento epocale ma ovvio, dimostrato anche dalla costante crescita dei cittadini che si spostano in bicicletta e che chiedono maggior sicurezza.

 

Dobbiamo tutti sentire l’urgenza di cambiare lo stato vergognoso, mortale, desueto, antiumano e antieconomico del nostro paese. E’ un dovere anzitutto etico e sociale, prima che ambientale o economico: lo dobbiamo non solo alla nostra personale esistenza ma a chi verra’, e abbamo il dovere di correggere gli errori di chi ci ha preceduti.

 

Dobbiamo ricostruire le noste citta’ perche’ i nostri figli possano tornare a giocare in strada, e non essere schiacciati, cosi’ come i nostri vecchi possano vivere serenamente il loro tramonto nelle loro citta’ e nei loro paesi. Gli Stati generali di Reggio Emilia dovranno essere un fondamentale contributo per conseguire questo obiettivo.

 

 

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