La cargobike con la lotta intorno

A ogni giro del pianeta intorno al sole torna il periodo natalizio, con il suo stanco portato di acquisti per i regali: sono felici solo i bimbi, innocenti e felici come solo i grandi saggi sanno essere fino alla fine, che scartano e scartano sotto l’albero. Noi adulti siamo bombardati da pubblicità che indicano dove e come buttare soldi in cambio di oggetti, a volte con suggerimenti paradossali: l’altro giorno sentivo in radio il consiglio di regalarsi per Natale una cucina nuova. Una cosetta da niente. Se i miei nonni sentissero una cosa del genere non riuscirebbero a capire da dove nasca una simile follia.

Quest’anno però c’è un consiglio che mi aggredisce improvvisamente alle spalle, materializzando uno dei miei sogni più irrealizzabili, e nasce paradossalmente in questo paese spalle a terra come ha relazionato il Censis nel suo ultimo rapporto. Attenzione: non è una bella storia ma potrebbe diventarlo: dipende da noi e dagli operai di una fabbrica.
Si tratta della Gkn di Campi Bisenzio, Firenze, ora sotto la mannaia del licenziamento collettivo. Il termine ultimo per sapere quale sarà il loro destino è questo 31 dicembre. Gkn Automotive è una multinazionale che produce pezzi per automobili, in Inghilterra hanno già licenziato e adesso tocca all’Italia. Gli operai si sono uniti nella cooperativa Insorgiamo e da tempo lottano contro il solito maledetto meccanismo della delocalizzazione tanto caro alla finanza in bulimica ricerca di sempre maggiori profitti. A luglio scorso è stata costituita la cooperativa Gff, con 14 soci tra lavoratori e sovventori, tra cui Insorgiamo, che sta portando avanti un piano di reindustrializzazione dal basso.

Che voglio fare gli operai? Una cargobike. Anzi l’hanno già fatta, in vari prototipi. Dalla produzione di aggeggi per la costruzione del mezzo meno efficiente della storia umana a quella del mezzo in assoluto più efficiente. A chi sia venuta in mente questa genialata non lo so ma come dicevo sopra incarna uno dei miei sogni.

Trovate ogni particolare sul sito del collettivo, insorgiamo.org. Nella presentazione della cargo si legge che “fa bene all’ambiente, fa bene alla lotta. Puoi avere i nostri prototipi con una donazione liberale: tu hai una cargo-bike, sostieni la lotta, ci dai un feedback sul suo funzionamento e porti a giro un “volantino” a favore della lotta scritto con la saldatrice. O puoi preordinare il tipo di cargo-bike che abbiamo prototipato. La reindustrializzazione di una fabbrica non è solo un fatto tecnico. È anche un problema tecnico.Ma oggi la reindustrializzazione di Gkn è un fatto sociale, sindacale, politico. E’ un esempio che questo sistema non si può permettere. Per questo questa cargobike si fa strada solo con rapporto di forza diversi e fa strada a rapporti di forza diversi. Dimostrazione fisica, materiale che si può”.

Rilancio qui questa magnifica idea e invito chiunque a sovvenzionare “la cargobike con la lotta intorno”. E magari a comprane una: altro che cucine usa e getta.

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