“Marca Budavari!”, ovvero del sindaco ‘sceriffo’ irrilevante

Schermata 2013-05-13 alle 23.47.24

Ieri questo poveraccio, che povero non è, m’ha ricordato Silvio Orlando nel ruolo dell’allenatore in Palombella Rossa di Nanni Moretti. Uno che non ce la fa, che chiacchiera, che arranca come l’allenatore in quel film (del 1989!). Uno che non è all’altezza del ruolo e non può in nessun modo farcela e non se lo vuole raccontare.

Alza la voce e strilla, starnazza, il famoso mantra “marca Budavari! marca Budavari! marca Budavari!”. 
(Per chi non lo sapesse, nel film Imre Budavari, campione di pallanuoto ungherese, interpreta sé stesso)

A me l’attuale sindaco di Roma in corsa per una riconferma mi ricorda una specie di falso leader, uno miracolato, che ha per le mani una squadra e vorrebbe tentare di essere qualcuno, mentre è un nessuno. E alza la voce, cerca di farsi più grosso di quel che è, prova a stimolare reazioni, soprattutto per sé stesso più che per la squadra. Tanto per raccontarsi una storia diversa da quella che l’ha portato lì, tanto per dire “oh io sono vero! eh! eh? eddaje!”.
Silvio Orlando ha la faccia perfetta per questo ruolo: affranto mentre motiva, gli occhi piccoli mentre urla, l’impotenza del falso imperatore mentre prova a picchiare il gladiatore. Gli schiaffetti a una realtà (rappresentata da Budavari) che non sa in nessun modo affrontare, malgrado starnazzi con la voce del povero Orlando. Questo è uno che non ha neanche provato a vincere una sfida: quella della modernità. E’ uno che ha lasciato che Roma si autogovernasse (come la squadra di pallanuoto, che ovviamente perde).

Ma almeno Orlando ci provicchia, anche se è impotente e lo sa. Questo neanche ci pensa a provarci davvero, ha lasciato che le cose si sfasciassero per 5 anni e nel frattempo ha sistemato tutti i fatti suoi, degli amici suoi e dei parenti degli amici suoi. Lo sappiamo tutti, non c’è bisogno di Cassazione.
Questo è uno che se ne frega (cit) di tutto ciò che non gli convenga, e che non è capace neanche di gestire ciò che succede sotto la finestra del suo ufficio (roba del 2010). Figurarsi fare lo sceriffo. Questo è uno che va ad arrampicare in montagna con le guide, e le guide di tanto in tanto devono salvargli la pelle perché non ce la fa. Lui lo sa ma non se lo racconta, tanto quanto l’allenatore di pallanuoto di Palombella Rossa.
Non è in grado di fare niente per la collettività.
La differenza è che Orlando, nel ruolo del fallito, ci prova. Questo fa solo finta di provarci e nel frattempo tutto casca a pezzi e centinaia, migliaia di amici sono sistemati. Il gioco gli è piaciuto e ci riprova. E riprova a fare quello tosto.

Mentre la Roma di oggi è Imre Budavari, quello tosto davvero, che ride e fa come cavolo gli pare, come le mafie locali della Romanina e d’importazione (magari anche dentro l’amministrazione). E, in questo caso, sa che l’allenatore avversario è suo amico: Orlando sindaco neanche ci prova, a fare l’avversario.

E “marca Budavari!”, va’.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.