Perché preferisco Marino

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Motivo numero uno: non ci sarebbe neanche da chiederselo. Il miracolato (dal duo Veltroni-Rutelli) Gianni Alemanno ha lasciato precipitare Roma in un Medioevo scuro e greve in appena cinque anni di occupazione del seggio capitolino. Gli esempi sono così sterminati, dalla cricca criminogena che lo circonda in ogni lembo di amministrazione all’insipienza costante nella gestione ordinaria al vero e proprio ridicolo abbracciato in pieno in ogni e qualsiasi momento di eccezionalità, si tratti di pioggia o neve.

Motivo numero due: la semplificazione introdotta con l’elezione diretta del sindaco e il ballottaggio a due ci impone una scelta: o l’uno o l’altro. E, appunto, voglio stendere una lapide pietosa sui 5 anni di Alemanno. Esiste, e la rispetto, la possibilità del non voto (seguita in questa tornata dal 47,3% degli aventi diritto): ma il gioco non vale la candela e il pensiero di altri 5 anni certi di Medioevo dovrebbe terrorizzare anche il più punkabbestia degli elettori.

Motivo numero tre: avrei preferito Sandro Medici, ma è evidente che siamo io, mamma e tu a volerlo (2,22%). Accetto la mia marginalità in democrazia rappresentativa e in subordine a Medici preferisco Marino, anche se è appoggiato (ma siamo sicuri che sia così?) dal Partito democratico, scusate il termine.

Motivo numero quattro: Marino ha dimostrato di saper andare contro l’opinione maggioritaria nel suo partito (per esempio nel caso della fecondazione eterologa) e questo mi fa pensare che forse riuscirà a prendere decisioni non di scuderia. Inoltre -e questo è davvero l’argomento meno consistente- utilizza da tempo, e senza clamore, la bici come mezzo di trasporto.

Note a margine: avrei voluto scrivere questo post a nome della campagna #salvaiciclisti, ma in seguito a un sondaggio sulla pagina Facebook romana mi sono convinto a non farlo, anche se la gran parte delle opinioni propendeva per un appoggio chiaro e ufficiale a Ignazio Marino. Le obiezioni erano però fondate e dunque, in pieno stile #salvaiciclisti (si cerca un consenso condiviso) mi astengo. Però voglio che si sappia che i ciclisti urbani quotidiani hanno una sicura propensione, quasi unanime, a volere Marino al posto di Alemanno.

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