Microchip vs molla di ritorno

Questo non è un intervento luddista. Mentre scrivo mi guardo a sinistra e a destra -ma soprattutto davanti- e ovunque intorno a me ci sono oggetti governati dai microchip. Persino nel mio laboratorio, luogo ad alta densità analogico-meccanica, ho delle attrezzature con i microchip, per esempio il lettore cd (ma governato da un vecchio valvolare che forse non ne ha ma non ci giurerei). I microchip servono persino a un robivecchi come me, quindi figurarsi, massimo rispetto. Continua a leggere

Microchip vs molla di ritorno

Questo non è un intervento luddista. Mentre scrivo mi guardo a sinistra e a destra -ma soprattutto davanti- e ovunque intorno a me ci sono oggetti governati dai microchip. Persino nel mio laboratorio, luogo ad alta densità analogico-meccanica, ho delle attrezzature con i microchip, per esempio il lettore cd (ma governato da un vecchio valvolare che forse non ne ha ma non ci giurerei). I microchip servono persino a un robivecchi come me, quindi figurarsi, massimo rispetto. Continua a leggere

Il profumo alla benzina per dimenticare di essere su un’auto elettrica

Da tanto, forse troppo, tempo scrivo sulle storture di un sistema di mobilità basato sull’automobile privata e devo dire che pensavo di averle viste tutte. Invece no, e confesso che inizio a provare paura. Per puro caso mi sono imbattuto in un nuovo fenomeno da Tso che mai avrei immaginato; ma forse il mio limite è non essere immerso nel mondo motoristico. Succede che la casa statunitense Ford, in seguito a un sondaggio, ha deciso di far produrre un profumo al sentore di benzina per risarcire i possessori di una loro vettura elettrica della mancanza dell’aroma cui sono abituati. Continua a leggere

La bici è progressista: due cicloattivisti nei consigli comunali di Bologna e Milano

In questa prima tornata amministrativa molte cose hanno sorpreso, anzitutto le percentuali incredibili che hanno portato già al primo turno alla riconferma di Sala a Milano e all’elezione-lampo di Lepore a Bologna e Manfredi a Napoli. Però mi interessa focalizzare l’attenzione su due microfenomeni accaduti: l’elezione nei rispettivi consigli di Simona Larghetti a Bologna e di Marco Mazzei a Milano. Nomi che dicono poco a chi non è del giro cicloattivismo ma che sono da anni alla ricerca continua della realizzazione del nostro ormai quasi ventennale messaggio: bisogna cambiare il modo di stare in strada, ne va della vita di chiunque. Continua a leggere

Amore tossico a Milano

 

E’ arrivato fresco come un film in bianco e nero l’annuncio, che pareva di Lercio, di un salone dell’auto all’aperto a Milano e Monza, chiamato MiMo. In molti abbiamo pensato che potesse essere satira: ogni città italiana è un autosalone all’aperto persino nei posti di maggior pregio, a Roma per esempio persino l’ansa barocca che il Tevere disegna davanti al Vaticano (sapete, Bernini, Michelangelo, Canova, robetta così). Invece era vero: per tre giorni automobilone di ogni fattura hanno mostrato le loro lamiere in pieno centro pedonale a Milano. Iconografica la postazione sotto al Duomo, che per l’occasione ha scalzato la prima postazione del bike sharing meneghino. Continua a leggere

Proporre il casco obbligatorio per chi va in bici è vilipendio di cadavere

 

Ormai ho una sola certezza nella mia vita di cicloattivista: a ogni allarme via stampa sulla mortalità stradale per i ciclisti salta fuori sempre l’idiozia “rendiamo obbligatorio il casco”. Succede ogni anno, più o meno in primavera, quando gli organi d’informazione, al pari di mondo vegetale o animale, stiracchia le proprie membra e si accorge che c’è gente che si muove in bici. Il passo verso l’allarme è breve: c’è gente in bici dunque rischia. La cosa viene dipinta con gli stessi toni, sempre, e con i medesimi accenti e inflessioni della descrizione di un gruppo di malcapitati in una savana ostile. Nella savana ci sono bestie grosse e pericolose (sottotesto: che ci sei andato a fare, sciagurato?), chi ci si inoltra lo fa “a suo rischio e pericolo” (cit. Dario Esposito quando era assessore a Roma, uno dei killer politici di Ignazio Marino), è in buona sostanza un deficiente che deve essere messo in grado di non nuocere a sé stesso. Continua a leggere

Pd romano e ciclabili: una lezione di svicolamento online

 

Si parla di ciclabilità e mobilità alternativa a Roma nel 2021 e il Pd romano rispolvera “la cura del ferro”, copyright Walter Tocci, 1996. Riassumo: la settimana scorsa pubblico un appello al nuovo segretario del Pd, Enrico Letta, per invitarlo a chiedere al partito romano di smetterla di rompere le balle alle ciclabili solo perché le fa un partito concorrente. La cosa solleva un certo dibattito. Il blogger di “Vita a due ruote” organizza una diretta facebook invitando anche il segretario del Pd romano, Andrea Casu, 40 anni.

La notizia positiva è che Casu accetta. Continua a leggere

Pd romano e ciclabili: una lezione di svicolamento online

 

Si parla di ciclabilità e mobilità alternativa a Roma nel 2021 e il Pd romano rispolvera “la cura del ferro”, copyright Walter Tocci, 1996. Riassumo: la settimana scorsa pubblico un appello al nuovo segretario del Pd, Enrico Letta, per invitarlo a chiedere al partito romano di smetterla di rompere le balle alle ciclabili solo perché le fa un partito concorrente. La cosa solleva un certo dibattito. Il blogger di “Vita a due ruote” organizza una diretta facebook invitando anche il segretario del Pd romano, Andrea Casu, 40 anni.

La notizia positiva è che Casu accetta. Continua a leggere

Caro Enrico, di’ al Pd romano di non rompere il c. alle ciclabili solo perché le fa Raggi

Saluto con piacere la nuova guida del Pd Enrico Letta, io sono di sinistra dunque non voto Pd, una parte dell’eredità della morte del Pci dovrebbe spettarmi ma mi viene negata. Mi sento tuttavia, per antico affetto (ho cominciato la mia carriera di elettore proprio col Pci), di rivolgere una richiesta al nuovo segretario, che ha annunciato di voler fare il giro delle sezioni romane tra i primi suoi atti.
La richiesta è: “Enrico, potresti dire al Pd locale di non rompere il c. alle ciclabili romane solo perché le sta facendo la giunta di Raggi?”. Continua a leggere

Transizione, l’alba del giorno chissàquando

Chiunque si sta domandando che tipo di governo sia quello nuovo, e dove ci porterà nelle condizioni assurde date: abdicazione della politica tradizionale, presenza di una pandemia che non molla, inedito intervento antiausterità dell’Unione europea, chiaro indirizzo in chiave “ambientalista”, qualsiasi cosa questo significhi. Continua a leggere